Sciopero del personale scolastico

Si pubblicano le circolari relative all'oggetto.

Il collaboratore vicario

Ornella Vinci

Convocazione Collegio e impegni di settembre

Si pubblicano le circolari relative all'oggetto.

Il collaboratore vicario

Ornella Vinci

Saluti della Dirigente

La mia carriera scolastica ha avuto inizio nel 1980 con il ruolo nella scuola dell’infanzia, nel 1981 l’attribuzione della sede definitiva nella scuola di via Cavour Villacidro Direzione Didattica, nel settembre 2007 inizia il viaggio da Dirigente Scolastico, nel 2008 si realizza l’intitolazione della scuola “Giuseppe Dessì”, nel settembre 2014 viene istituito l’Istituto Comprensivo n°2 “G. Dessì”, nell’agosto 2021 si conclude il viaggio nella scuola.

Il mio percorso all’interno della scuola, attraverso le varie esperienze, mi ha convinta del fatto che i processi di innovazione in genere non vengono in realtà facilmente assimilati e spesso tardano a produrre i loro effetti.

E questo perché nella nostra, come in tutte le istituzioni, e in qualsiasi organizzazione, anche se in modo non visibile, vi è una forte presenza di automatismi, abitudini, routine, aspetti culturali che al di là della volontà, delle consapevoli scelte verso il cambiamento, producono nella sostanza un effetto frenante.

In particolare nella scuola, negli ultimi tempi anche per via del COVID e del carico di lavoro che di conseguenza si è riversato su tutti i lavoratori, si registrano espressioni di scarsa motivazione e di stanchezza. Questo è dovuto al basso riconoscimento, anche economico, della funzione docente e ATA, alle effettive difficoltà che i rapidi cambiamenti di un mondo sempre più globale e tecnologico determinano il fare scuola quotidiano. E’ vero che i docenti, gli amministrativi, i collaboratori scolastici vivono una sempre maggiore sensazione di solitudine sopraffatti dalle responsabilità nel momento in cui gli vengono assegnati nuovi e più gravosi compiti nel campo educativo, organizzativo e gestionale.

Di fatto fare scuola diventa ogni giorno più difficile, e spesso sembra altrettanto più difficile ottenere buoni risultati.  Abbiamo, dunque, da una parte la voglia del nuovo che possa aiutare a cambiare, dall’altro la paura del nuovo che richiede un rinnovato e pressante impegno per il quale ci si può sentire non completamente preparati ed adeguati.  D’altra parte quando si parla di docenti, sembra dato quasi per scontato che si tratti di una categoria omogenea, mentre invece questo non è.

Ed allora in questo contesto, a questo importante processo innovativo, nonostante il grado di accettazione e condivisione manifestato, non sempre fa seguito un’effettiva azione di   ricerca, una reale esplorazione verso il cambiamento ed il miglioramento. Esiste il rischio che pur cambiando le procedure, le circolari, tutto rimanga come è, oppure si porta avanti un mero adempimento, ritagliando ad esempio dalle indicazioni alcuni elementi senza però affondare nel cuore del fare scuola quotidiano.

Sono convinta che il tempo sia una risorsa da non sprecare, sia un elemento che a seconda della sua utilizzazione, possa giocare a favore o a sfavore dei nuovi processi.  In nome della sperimentazione non si può aspettare a fare; applicazione graduale non significa non fare, non iniziare a porre le prime basi di un lavoro, le fondamenta stesse per un lavoro più completo. E quindi ritengo che sia necessario agire subito, in modo che alla norma, alle disposizioni facciano seguito la riflessione, la discussione, e poi ancora, impostazioni ed azioni. Naturalmente si deve partire dall’assunto che nessuna attività possa avere speranza di successo in una scuola senza l’attiva partecipazione del capo di istituto, di un capo di istituto attento e motivato.

Da Dirigente Scolastico mi sono sentita sempre più oberata da compiti amministrativi e di gestione sempre più gravosi ed invadenti; spesso assediata dai più vari problemi. Mi sono rapportata anche all’esterno della scuola, oltre che con le famiglie, con gli Enti locali, col territorio in senso lato, con la stessa Amministrazione, che a sua volta deve garantire uniformità, contenimento delle spese, riduzione delle risorse umane.

Mi sono rapportata con un corpo docente a volte demotivato e frustrato, con il Collegio Docenti, il Consiglio di Istituto, il Consigli di classe, comitati genitori, RSU, DSGA. Ho vissuto il ruolo da Dirigente Scolastico attraverso la comunicazione, cercando sempre condivisione e corresponsabilità, stimolando la consapevolezza di un’identità comune, la condivisione degli obiettivi, il riconoscimento collettivo delle esigenze. Ai docenti in particolare, oltre al senso di appartenenza ad una comunità professionale, riconosco, seppur all’interno di   peculiari garanzie (libertà di insegnamento) specifiche responsabilità per la crescita, la formazione e l’educazione dei ragazzi.

Il Dirigente spesso è portato a scegliere la linea del compromesso invece di quella della mediazione qualificata. Il compromesso presuppone cedere qualcosa per ottenerne altre. Mediazione invece significa riuscire a trovare rotte condivise che consentano alla nave di navigare, di mantenere i suoi assetti, senza buttare a mare neanche in parte il suo carico. La strada della mediazione non è facile e richiede determinati presupposti.

L’art.25 del D.Lvo 165 ci dice che  il Dirigente ha  la direzione e il coordinamento dell’attività formativa, organizzativa e amministrativa.  Il dirigente deve valorizzare le risorse umane.

Ho coordinato l’attività formativa e cercato di creare il giusto clima organizzativo, insieme all’attivazione e alla gestione delle relazioni interne ed esterne. La valorizzazione delle risorse umane rappresenta nel contempo compito del Dirigente e strumento essenziale per il raggiungimento degli obiettivi. Valorizzare le risorse umane significa adoperarsi perché i docenti ed il personale della scuola possano sviluppare pienamente le loro competenze.  Questo significa anche fare in modo che la competenza astratta sia sempre coerente alle specifiche esigenze che la scuola in quel determinato momento concretamente richiede, richiede a quella determinata figura professionale.

Ho lavorato sul miglioramento degli assetti organizzativi, sui sistemi di valori condivisi: la scuola è un sistema organizzativo che si basa sui comportamenti corretti delle persone che a loro volta producono i risultati attesi.

 Se si vogliono persone motivate occorre progettare perché tutti si trovino bene, si identifichino con i loro compiti, siano fieri di essere in quell’organizzazione. Quindi la progettazione all’interno della scuola, pur avendo   determinate caratteristiche che ne assicurino l’unitarietà a livello nazionale, deve essere studiata, elaborata e realizzata a misura delle reali esigenze di determinati alunni, di una determinata scuola, di un determinato territorio. E’ necessario quindi non dimenticare mai che stiamo parlando di progettazione, di progetto, del progetto con la P maiuscola della nostra scuola. È dal PTOF che si può capire la vera identità della scuola. Una proposta particolareggiata per raggiungere il risultato del successo formativo dei ragazzi; una proposta che rappresenta il raccordo, il punto di incontro tra gli obiettivi nazionali e gli obiettivi locali, tra le strategie nazionali e le strategie della singola istituzione scolastica, che elabori specifiche scelte relative a contenuti, tempi, mezzi, metodi, organizzazione e valutazione. Il Dirigente spesso è compresso dal peso degli adempimenti e delle responsabilità amministrative, contabili e gestionali. Tutte cose importanti che il più delle volte non può delegare e che assorbono gran parte del suo tempo. Deve perciò puntare sul piano di un’organizzazione agile in grado di articolare e distribuire gli impegni a singoli docenti o a gruppi di essi. I collaboratori del DS, i collaboratori di plesso, i docenti incaricati di funzione strumentale hanno dato, all’interno di gruppi di lavoro o team, un notevole apporto professionale, nelle specifiche tematiche. Hanno inoltre assicurato l’importante raccordo tra le decisioni del collegio e l’operatività.

Grazie allo STAFF si è creato un continuo rapporto con tutto il personale docente, il personale ATA, verificando in tal modo la realizzazione di una linea unitaria dell’istituzione scolastica.

Grazie ai dipartimenti disciplinari, alle commissioni di lavoro, di studio, ai team di docenti, che sono stati in grado di portare nei collegi le analisi delle situazioni, di evidenziare le problematiche, di formulare proposte.

Un’articolazione organizzativa che è partita dal Collegio dei docenti, per poi ritornare per le considerazioni unitarie e per le delibere al Collegio stesso. Un lavoro importante che il gruppo, il team, ha permesso che diventasse patrimonio culturale e professionale di tutti i docenti della scuola, che le azioni, seppur nei diversi livelli, diventassero condivise da tutti e fin dove possibile compartecipate.

E’ soprattutto attraverso questi comportamenti che un insieme di insegnanti di una scuola, la nostra, sono diventati una comunità professionale, parlando lo stesso linguaggio, avendo tutti la consapevolezza e la coscienza delle situazioni e del contesto, avendo un’univoca rappresentazione degli obiettivi che si vogliono raggiungere, avendo la convinzione della necessità della realizzazione attraverso azioni concertate e condivise.  

La relazione con le famiglie risulta un’azione sempre più difficile. Accade troppo spesso che i rapporti con le famiglie si creino solo nelle situazioni eccezionali, per gestire le emergenze. E’ invece proprio per gestire la quotidianità che occorre rapportarsi con le famiglie o meglio dialogare con le famiglie, comunicare con le famiglie, ascoltare “dalle famiglie”. Occorre creare alleanze educative con i genitori attraverso relazioni costanti, aiutare le famiglie ad entrare nel mondo della scuola, capire il suo lessico, condividere le finalità generali e le regole, ma nel contempo capire quali atteggiamenti, quali dinamiche, quali aspettative caratterizzano le famiglie, quelle determinate famiglie degli alunni di quella determinata scuola, degli alunni di quella determinata classe.

Quello che si evidenzia è soltanto l’importanza del ruolo del Dirigente scolastico, ruolo che può riassumersi in una parola, la presenza. Presenza certamente non in senso statico, ma in senso dinamico, quella dinamicità che impregna tutte le indicazioni, quella capacità di muoversi insieme alla società che corre, quella dinamicità che viene espressa nella ricerca e nell’esplorazione, in un curricolo non uguale per tutti, ma adeguato al contesto, a quella scuola, agli alunni di quella scuola che sono portatori di esigenze diverse dagli alunni di ieri e da quelli di domani. Presenza del Dirigente scolastico nel consiglio di istituto, nei collegi dei docenti, nei consigli di classe. Presenza significa lasciare la scrivania, la presidenza, essere pronti in qualsiasi momento a prevenire un problema, a portare soluzioni, ascoltare i docenti, alunni e genitori.

Ringrazio le diverse Amministrazioni Comunali e i Sindaci che si sono succeduti in questi anni, le associazioni del territorio, i servizi sociali e socio-educativi, il CTR, i servizi di neuropsichiatria infantile di Sanluri e san Gavino, l’AIAS, i Parroci, i Carabinieri di Villacidro, la Fondazione Dessì, l’AUSER, i medici e i pediatri di Villacidro e tutti coloro che hanno collaborato con la nostra scuola.

Ringrazio tutti per avermi permesso di effettuare questo bellissimo viaggio, i miei collaboratori, le famiglie, gli alunni, alcuni dei quali ora sono genitori, e in particolare ringrazio la mia collaboratrice Ornella Vinci che in tutti questi anni mi ha affiancato e supportato con competenza, lealtà e professionalità non comuni.

Auguro a tutti, in particolare alla nuova Dirigente dott.ssa Marinella Giorri e alla DSGA dott.ssa Laura Pittau, di affrontare il nuovo anno e quelli a venire con grande motivazione.

                                                                                              Giuliana Orrù

Convocazione Collegio dei Docenti 2 settembre 2021

Si pubblica la circolare relativa alla convocazione del Collegio dei Docenti del 2 settembre 2021.

Il Dirigente Scolastico

Dott.ssa Giuliana Orrù 

Allegati:
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